Porta Portese non si sente solo la Voce del mercato, è più forte quella del Comitato di quartiere
di Martina Giovannini -All’alba dell’insediamento del nuovo consiglio del XII Municipio, avvenuto il non ancora lontanissimo 15 luglio, sono tante le problematiche in agenda su cui i nuovi consiglieri dovranno porre la propria attenzione. A fare da contrappeso, referenti tra consiglieri e abitanti del municipio, gli associati del comitato di quartiere “La Voce di Porta Portese”, incalzanti più che mai, sempre più convinti delle loro “battaglie” per un quartiere più vivibile e a misura d’uomo.
Il Municipio XII, si sa, è forse il più esteso fra gli altri municipi della Città e va da Porta Portese a Maccarese, comprendendo per questo quartieri di diversa tipologia. Fra questi, Porta Portese è certamente il più variegato e problematico, le cui condizioni sono aggravate dalla assidua visita domenicale del mercato che, dopo secoli di vita, resta ancora uno degli svaghi popolari più amati da romani e turisti.
Tante, le esigenze che il ritmo, spesso caotico, di questa zona suscita negli abitanti. Uno, lo strumento per far arrivare, fino alle orecchie dei piani alti, la propria “voce” (è il caso di dire). È il comitato di quartiere “La Voce di Porta Portese”, un gruppo di oltre 300 associati che desidera riscattare dall’abbandono la zona in cui opera.
Giancarlo Paoletti, presidente del comitato, non ha lasciato passare tempo prezioso dal momento dell’insediamento del nuovo consiglio, inviando prontamente, un elenco relativo alle problematiche più gravi e ponendo all’attenzione della neo-presidente del Municipio XII, Cristina Maltese, le serie esigenze degli abitanti della zona.
A partire dalle delibere della giunta comunale n.232, 233, 234 del 2012: si chiede al Municipio che esse vengano annullate in quanto “non risolvono i problemi del mercato –come afferma Mauro Silenzi, membro del comitato– anzi, non farebbero che “fotografare” l’attuale condizione del mercato in quanto legalizzerebbero semplicemente gli abusivi senza provvedere al reale restringimento previsto dalle delibere del 2000, da Largo Toja all’arco di Porta Portese”.
Bisogna, poi, che venga modificato il progetto della rotatoria di Largo Toja. “Noi non la vogliamo! –continua Mauro Silenzi– perché diventerebbe un “casello autostradale” , non un punto di incontro tra abitanti.
E ancora, è necessario che ci si occupi dell’area di proprietà demaniale situata lungo Via Portuense (ex sfasciacarrozze). Quella che originariamente avrebbe dovuto diventare uno spazio verde pubblico con accesso alla pista ciclabile è per giunta attualmente occupata da un’attività edilizia di dubbia provenienza.
Da ultimo, non certo per importanza, il progetto per il parcheggio presso l’ex Parco Ghetanaccio. “Esso dovrà essere reso compatibile con le necessità dei cittadini che si sono visti togliere il loro spazio verde pubblico”.
Queste in sintesi le richieste del comitato di quartiere che intende dar “voce” ai suoi abitanti mantenendo sempre fede all’ideale di una maggiore vivibilità degli spazi pubblici.Roma, 25 settembre 2013
Tante, le esigenze che il ritmo, spesso caotico, di questa zona suscita negli abitanti. Uno, lo strumento per far arrivare, fino alle orecchie dei piani alti, la propria “voce” (è il caso di dire). È il comitato di quartiere “La Voce di Porta Portese”, un gruppo di oltre 300 associati che desidera riscattare dall’abbandono la zona in cui opera.
Giancarlo Paoletti, presidente del comitato, non ha lasciato passare tempo prezioso dal momento dell’insediamento del nuovo consiglio, inviando prontamente, un elenco relativo alle problematiche più gravi e ponendo all’attenzione della neo-presidente del Municipio XII, Cristina Maltese, le serie esigenze degli abitanti della zona.
A partire dalle delibere della giunta comunale n.232, 233, 234 del 2012: si chiede al Municipio che esse vengano annullate in quanto “non risolvono i problemi del mercato –come afferma Mauro Silenzi, membro del comitato– anzi, non farebbero che “fotografare” l’attuale condizione del mercato in quanto legalizzerebbero semplicemente gli abusivi senza provvedere al reale restringimento previsto dalle delibere del 2000, da Largo Toja all’arco di Porta Portese”.
Bisogna, poi, che venga modificato il progetto della rotatoria di Largo Toja. “Noi non la vogliamo! –continua Mauro Silenzi– perché diventerebbe un “casello autostradale” , non un punto di incontro tra abitanti.
E ancora, è necessario che ci si occupi dell’area di proprietà demaniale situata lungo Via Portuense (ex sfasciacarrozze). Quella che originariamente avrebbe dovuto diventare uno spazio verde pubblico con accesso alla pista ciclabile è per giunta attualmente occupata da un’attività edilizia di dubbia provenienza.
Da ultimo, non certo per importanza, il progetto per il parcheggio presso l’ex Parco Ghetanaccio. “Esso dovrà essere reso compatibile con le necessità dei cittadini che si sono visti togliere il loro spazio verde pubblico”.
Queste in sintesi le richieste del comitato di quartiere che intende dar “voce” ai suoi abitanti mantenendo sempre fede all’ideale di una maggiore vivibilità degli spazi pubblici.Roma, 25 settembre 2013
Commenti recenti